La storia della "Cooperativa"

I protagonisti raccontano

 

Questa intervista è stata raccolta nel maggio del 1983 in occasione del 35° della costituzione

della Cooperativa Edificatrice di consumo Sanfruttuoso

 

Abbiamo voluto ricostruire, attraverso la viva voce di alcuni protagonisti, la storia e le origini della "Cooperativa Edificatrice di consumo" di S. Fruttuoso. E’ un atto di doveroso riconoscimento nei confronti di coloro che, in tempi estremamente difficili, si sono adoperati per realizzare un'iniziativa ispirata agli ideali della solidarietà che ancora oggi è viva nel quartiere di S. Fruttuoso e costituisce un punto di riferimento per molti cittadini.

 

In un pomeriggio di maggio incontriamo intorno ai tavoli bianchi del giardino della Casa del Popolo Angelo Arosio, 73 anni, Paolo Pessina, 73 anni, Mario Scuratti, 57 anni e Peppino Pozzi, 53 anni.

  Una foto davvero storica: sono trascorsi pochi giorni dalla Liberazione

 e un gruppo di soci posa nel cortile della prima sede di via Lamarmora 

Al Circolo sono molto conosciuti e non solo al Circolo. I loro nomi sono legati a tante lotte politiche e sindacali nelle fabbriche e per quel che ci riguarda perché sono alcuni tra i soci fondatori della "Cooperativa".

Paolo Pessina estrae dalla tasca della giacca una busta con alcune foto che risalgono ai primi giorni immediatamente dopo il 25 aprile 1945. "Proprio qualche settimana dopo la Liberazione – racconta – avevamo costituito un Circolo di ritrovo in via Lamarmora nei locali al piano terreno di proprietà della signora Rovida". Ci mostra una piccola foto ingiallita dal tempo in cui si riconoscono molti di coloro che poi avrebbero dato vita alla "Cooperativa".

 

Pessina vorrebbe dire i nomi di ognuno, ma la vista, nonostante gli occhiali, non è più quella di una volta. Ricorda volentieri quegli anni: "In via Lamarmora occupavamo tre locali, una piccola cantina e metà giardino. Quello che ci teneva uniti erano le stesse idee politiche: lì infatti si costituì una cellula del Partito comunista. Oltre che per discutere di politica, ci si incontrava per cantare, per bere un buon bicchiere di vino e per ballare. Avevamo una radio con l'altoparlante e quella musica ci bastava. Si organizzavano molte feste, tra cui quelle più importanti erano il 1° Maggio e il 25 Aprile".

 

Parla Angelo Arosio: "Sorsero successivamente dei contrasti con la proprietaria. Inoltre sentivamo l'esigenza di allargarci, ma soprattutto volevamo avere una struttura che fosse completamente nostra per svolgere liberamente le nostre attività. Si fecero delle riunioni e ci trovammo tutti d’accordo di andare alla costituzione di una Cooperativa che avesse una sua sede autonoma".

Interviene Mario Scuratti, da pochi anni in pensione, ex presidente della "Cooperativa" e attualmente in carica come consigliere. Ci mostra un documento davvero storico, quello della costituzione della "Società Cooperativa Edificatrice S. Fruttuoso a responsabilità limitata" avvenuta davanti al notaio Angelo Rimoldi in data 10 dicembre 1946.

Per essere soci bisognava versare 100 lire per ogni azione posseduta. Il capitale iniziale fu di 1.700 lire in quanto i soci fondatori furono 17.

 

Nel 1948 la Casa del Popolo è una realtà

grazie al lavoro volontario dei soci

Costituita legalmente la "Cooperativa", il neo eletto consiglio cominciò a prendere contatti nella zona per individuare il terreno su cui far sorgere la sede. "In un primo tempo - racconta Peppino Pozzi, con una lunga militanza politica e sindacale alle spalle (a 15 anni si era unito a una colonna di partigiani di Omegna) - avevamo valutato la possibilità di costituire un centro ricreativo e culturale nell'edificio dove oggi si trova il ristorante Olivo. Qui avrebbero dovuto confluire tutti i gruppi organizzati di San Fruttuoso.

Primi anni della Cooperativa: foto del gruppo di soci fondatori

 

"Era stata la stessa proprietaria, la signora Scotti di Milano, a lanciare l'idea. Ma non se ne fece nulla". Già allora, nonostante la lotta di Liberazione fosse stata appena compiuta, fu difficile mettere insieme su comuni obiettivi le varie componenti politiche del quartiere.

Peppino Pozzi prosegue nella sua puntigliosa ricostruzione: "Finalmente trovammo il terreno, che è quello su cui sorge attualmente la Casa del Popolo. L'area che acquistammo da Gaetano Scotti inizialmente non era pianeggiante, ma era un susseguirsi di "montagnette" che a colpi di badile piano piano rimuovemmo". E questo, aggiunge Peppino, fu solo l'inizio di grandi fatiche che terminarono nel 1948.

 

L'impegno disinteressato e gratuito dei soci fu determinante nella realizzazione della "Cooperativa". "I soldi erano davvero pochi - interviene questa volta Paolo Pessina -. Le banche non davano prestiti ai gruppi legati ai partiti della sinistra, in particolare a quello comunista, mentre erano estremamente larghe di crediti e di agevolazioni per le associazioni di ispirazione democristiana o cattolica. Fu quindi indispensabile, per contenere il più possibile i costi, far leva sulla prestazione volontaria dei soci che, finito il lavoro in fabbrica o nei campi, si davano appuntamento tutti i giorni, compatibilmente coi turni".

Così dopo un anno, nell'estate del 1948 la Casa del Popolo fu pronta. All'inaugurazione intervenne l'avvocato Buzzelli, comunista, che gli anziani iscritti alla "Cooperativa" ricordano ancora per le sue battaglie a fianco dei lavoratori.

 

L'intervista è finita. Angelo Arosio, Paolo Pessina, Mario Scuratti e Peppino Pozzi con la loro viva testimonianza ci hanno permesso di ricostruire le origini e la storia della "Cooperativa " che compie oggi 35 anni di vita. Un pezzo di storia per molti sconosciuta e che doveva essere giustamente recuperata e pubblicizzata.

Il loro sacrificio, il loro impegno, il loro entusiasmo hanno lasciato una stimolante eredità nel quartiere di San Fruttuoso e a Monza: oggi la "Cooperativa" è più viva che mai. E questo grazie alle forti motivazioni politiche e di solidarietà che animarono un gruppo di lavoratori che in quel lontano 10 dicembre 1946 sottoscrissero la quota di 100 lire a testa.

 

1948 - Schieramento di moto d'epoca in partenza dalla Casa del Popolo per la Val Brona